mercoledì 14 aprile 2010

Zebra





Zebra Nome comune di alcune specie di mammiferi perissodattili incluse nella famiglia degli equidi, native del continente africano e caratterizzate da un mantello a strisce bianche e nere. In genere vengono riconosciute tre specie e diverse sottospecie di zebre, distinte soprattutto in base alla disposizione delle strisce: la zebra di montagna (Equus zebra), diffusa nelle regioni montuose del Sudafrica, la zebra di Burchell (Equus burchelli), presente nella savana dell'Africa centrorientale, e la zebra di Grevy (Equus grevyi), un tempo molto diffusa e tuttavia oggi quasi estinta, presente anch'essa nell'Africa orientale.

Zebra Equus zebra, la zebra di montagna, abita le zone montuose e ricche di vegetazione dell'Africa sudorientale, a differenza di tutte le altre specie di zebra, che si trovano invece in aree più aride e meno rigogliose del continente. Contrariamente a quanto potrebbe sembrare, la tipica colorazione striata del mantello ha un valore altamente mimetico, che spezza il contorno della sagoma dell'animale rendendo difficile per i predatori l'individuazione dei singoli componenti di un branco.

CARATTERISTICHE FISICHE


Variazione clinale del mantello della zebra di Burchell La zebra di Burchell (Equus burchelli) è distruibuita nelle regioni orientali e meridionali dell'Africa. Se si confrontano le popolazioni che occupano zone diverse dell'aerale, scendendo da nord verso sud si osserva una progressiva riduzione dello spessore delle strisce nere e della porzione del mantello da esse ricoperta. Sulla base di questi studi, gli zoologi ipotizzano che il quagga, un tempo ritenuto una specie a se stante, sia in realtà una sottospecie della zebra di Burchell, la più spinta delle versioni meridionali più povere di strisce. Per confermare l'ipotesi, stanno cercando di ricreare, attraverso selezioni genetiche, esemplari il più possibile simili all'antico quagga, oggi estinto. Il fenomeno per cui popolazioni diverse di una stessa specie presentano caratteristiche fisiche differenti a seconda della zona geografica prende il nome di variazione clinale.

Zebra di Burchell Nelle regioni più meridionali dell'Africa la zebra di Burchell ha il mantello sensibilmente diverso da quello delle popolazioni più settentrionali: presenta infatti un numero minore di strisce – quasi assenti sulle zampe e più diradate sul torso – e un'alternanza di strisce scure, nere e beige. Alcuni scienziati hanno ipotizzato che il quagga – equide estinto simile alle zebre di Burchell del Sud – non fosse una vera e propria specie, ma appunto una zebra di Burchell con caratteri "meridionali" particolarmente accentuati.

Di taglia più piccola rispetto al cavallo, dal punto di vista anatomico le zebre sono più simili all'asino selvatico. La zebra di montagna, alta circa 1,2 m al garrese, è la specie più piccola; ha un corpo massiccio e zampe corte e robuste. Il mantello è bianco-argenteo, con strisce nere presenti su tutte le parti del corpo tranne che sull'addome e sulla parte interna delle cosce; i disegni sulla testa sono marroni e il muso è rossiccio. La zebra di Burchell, di gran lunga la più diffusa, ha un mantello color bianco giallastro, con larghe strisce nere generalmente inframmezzate da disegni sottili di un colore più tenue. La specie comprende diverse sottospecie, di cui quelle presenti più a nord, nei territori a sud del Sahara, hanno le strisce su tutta la lunghezza degli arti, mentre quelle presenti più a sud hanno le zampe tutte bianche dal ginocchio in giù. I boeri si riferiscono a quest'ultima varietà chiamandola quagga; in realtà i veri quagga (Equus quagga), erano equidi più scuri delle zebre, con strisce soltanto sul capo, sul collo e sulle spalle, che si estinsero sul finire del XIX secolo. La specie di taglia maggiore è la zebra di Grevy (Equus grevyi), che prende il nome dal presidente francese Jules Grevy. Essa raggiunge un'altezza di 1,5 m al garrese ed è caratterizzata da strisce più numerose e sottili rispetto a quelle delle altre due specie.


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