martedì 6 aprile 2010

Ippopotamo


L'ippopotamo ha una lunghezza testa-corpo da 3,30 a 3,75 m ed è alto al garrese 1,50 m; il peso va da 1,4 a 3 t (i maschi sono nettamente più grossi delle femmine).

L'ippopotamo ha un aspetto tozzo: le zampe sono corte, la testa è grande e prominente, proporzionata al grosso corpo glabro e di forma cilindrica. Nonostante la mole e la curiosa struttura corporea, questo animale è però piuttosto agile. In caso di necessità può caricare - o scappare - a 30 chilometri orari circa. Quando esce dall'acqua, sa inerpicarsi facilmente anche su sponde ripide con l'aiuto delle pur corte zampe. La sua goffa andatura è la conseguenza di un adattamento improntato alla vita acquatica. La conformazione della testa è perfetta per consentire all'ippopotamo di restare immerso a lungo: i grandi occhi, le narici e le orecchie, piccole e mobili, sono situati nella parte superiore del muso e si trovano sullo stesso piano (spesso restano le sole parti visibili). Quando si immerge, le narici e le orecchie si chiudono.

La pelle dell'ippopotamo è quasi glabra: i soli peli che possiede sono le vibrisse (peli tattili), che ricoprono il largo muso, e i peli rigidi sulla punta della coda. Sotto la pelle, uno strato di grasso spesso 5 centimetri protegge gli organi vitali.[senza fonte]

L'ippopotamo fa parte dell'ordine degli artiodattili, cioè degli ungulati che hanno un numero pari di dita. Le zampe terminano con 4 dita di dimensioni uguali; gli zoccoli somigliano più a delle unghie. Per nuotare, l'ippopotamo utilizza le zampe. Osservandolo muoversi sott'acqua, per esempio nelle sorgenti Mzima del Parco nazionale Tsavo, in Kenya, dove l'acqua è straordinariamente trasparente, si direbbe che stia volando.

Gli adulti hanno da 36 a 40 denti, perché gli incisivi possono variare da 4 a 6. I canini sono a crescita continua e possono raggiungere i 50 centimetri di lunghezza per 3 chilogrammi di peso nel maschio e un chilogrammo nella femmina. Aguzzi e taglienti, spuntano verso l'esterno come le zanne, costituendo un'arma temibile. Il primo molare, presente nella dentizione di latte, non viene mai rimpiazzato da un dente definitivo. Può quindi restare a lungo in bocca all'animale poiché nessun altro dente lo fa cadere per sostituirlo.

L'ippopotamo perde molta acqua per evaporazione. Si è calcolato che la sua pelle lascia evaporare, su una superficie di 5 centimetri quadrati, 12 milligrammi di acqua in dieci minuti, cioè da tre a cinque volte la quantità che si disperde nell'uomo. L'abbondante traspirazione dipende dal fatto che lo strato corneo protettivo è molto sottile, e per di più esso manca di ghiandole sebacee che possano secernere materie grasse per isolare l'animale dai raggi solari. In compenso, la pelle è provvista di ghiandole cutanee che producono un liquido vischioso e alcalino, contenente molti sali minerali, che con la luce prende riflessi rossi, dando l'impressione che il corpo dell'animale trasudi sangue. Questa secrezione, che fa da schermo contro la disidratazione quando l'ippopotamo si trova fuori dell'acqua, probabilmente ha anche una funzione cicatrizzante.

Una caratteristica curiosa e insolita è il fatto che abbiano i genitali rivolti all'indietro come nei rinoceronti. [senza fonte]

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